EFFIMERA

Effimera è una giovane società di produzione nata nel 2020. Una società tutta al femminile che trova nel maestro Gabriele Lavia la luce che illumina il suo cammino e la sua direzione.

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IL BERRETTO A SONAGLI

Per Luigi Pirandello la vita è una “soglia” troppo affollata del “nulla”… E tutta la sua opera ruota attorno a questo “nulla” affollato di “apparenze”, di ombre che si agitano nel dolore e nella pazzia.
Solo “i personaggi” sono “veri” e “vivi”.
Il Berretto a Sonagli è una tragedia della mente. Ma porta in faccia la maschera della “farsa”.
Pirandello mette sulla scena un “uomo vecchio” uno di quegli uomini “invisibili”, senza importanza, schiacciato nella “morsa” della vita e, poiché è un “niente di uomo” è trattato come se fosse niente:
Questa “domanda disperata” nasconde la concezione di se stesso, torturata e orgogliosa, di un uomo dissolto nel “nulla” del mondo, un nulla affollato da fantocci, da pupi. Da fantasmi umani.

Che spiano e che parlano. Parlano parole già “parlate”, consumate.

E sul nostro palcoscenico, “come trovati per caso”: un vecchio fondale
“come fosse abbandonato” e pochi elementi, “come relitti” di un salottino borghese, e “per bene”, dove viene rappresentato un banale “pezzetto” di vita di una “famiglia perbene” o di una “famigliaccia per bene” che fa i conti con l’assillante angoscia di dover essere “per gli altri”, di fronte agli altri. Come se la propria vita fosse, per statuto, una recita per “gli altri” che sono gli spettatori ingiusti e feroci, della propria vita. Del proprio “teatro”.
Vita di uomini che non sono altro che un segno che indica il nulla, fatto di apparenze, di fantasmi, di tutto quello che l’“io” è per gli altri.

Gabriele Lavia - Direttore artistico

La compagnia “Effimera” ha, come missione, di “fare Teatro”. È presto detto.
Se pensiamo a questo “presto detto” in modo essenziale, fino in fondo, fino all’estremo, questo “presto detto” nasconde un pericolo. Il pericolo di un volo.
Ma se c’è il pericolo c’è anche la possibilità e la salvezza.

Questa possibilità di salvezza è il teatro. E il pericolo è sempre il teatro.
È il pericolo che salva. Salva tutto ciò che è umano nell’uomo.

Che cosa noi pensiamo che sia questo teatro come “salvazione”?
È affrancare, slegare, liberare, salvaguardare, custodire, preservare l’Umano nel nostro Mondo, nella nostra società.
Holderling dice: “Dov’è il pericolo è anche ciò che salva e cresce”.

Ecco lo scopo del Teatro da quando, chissà quando, nacque nella “terra del pensiero”, la Grecia.

L'uomo dal fiore in bocca

Un film di Gabriele Lavia

Tratto dalla novelle di Luigi Pirandello